Non ho mai nascosto la mia fascinazione per Antony and the Johnsons. La loro musica è profonda, toccante e cantata in una maniera del tutto particolare da un ermafrodita che se lo vedi pare un malato terminale di una malattia molto brutta, ma se lo senti ha la voce che è un incrocio fra la migliore Aretha Franklin e il vulcanico Barry White.
Il 19 novembre canta di nuovo all’Auditorium di Roma: questa volta in una sala più capiente e degna della sua musica. Io ci sarò.
Auditorium
va bene… d’accordo… musicale s’intende