Guai a chi mi tocca Brassens.
D’accordo il timbro vocale non è dei più soavi e gli arrangiamenti con la chitarra acustica sono decisamente spartani, ma non provate nemmeno a stravolgerlo con improbabili cover.
Questo almeno è quello che ho sempre pensato, ma come fu per la cover di Hallelujah di Jeff Buckey, anche per Georges Brassens c’è l’eccezione che conferma la regola: la cover migliore dell’originale.
Le Parapluie cantata da Yann Tiersen e Natacha Régnier acquista una dimensione tutta nuova. Si ferma il tempo, chiudi gli occhi e speri che fuori si metta a piovere.
Si può ascoltare premendo play qui sotto:
[audio:parapluie.mp3]
Le Parapluie
(Georges Brassens)
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Il pleuvait fort sur la grand-route Un p’tit coin d’parapluie Chemin faisant, que ce fut tendre Un p’tit coin d’parapluie Mais bêtement, même en orage Un p’tit coin d’parapluie |
Pioveva forte sullo stradone Camminava senza ombrello Io ne avevo uno, rubato senza dubbio Il mattino stesso ad un amico Correndo allora in suo soccorso Le propongo un po’ di riparo Asciugando l’acqua dalla sua faccia Con un’aria molto dolce mi ha detto sì Un angolino di ombrello Strada facendo, come era tenero Un angolino di ombrello Ma stupidamente anche nel temporale Un angolino di ombrello |
Si, è carino, ma mi manca il lato gros nounours (grosso orso buono per chi non saprebbe!) di Brassens ed anche la sua sfumatura sempre molto leggermente ironica…ma la mia critica è leggera ed il testo rimane com’era.
Ah! la pioggia…