Tutto questo fremere sulle frequenze analogiche di un canale televisivo visto da neanche un milione di anime, tra pensionati e calinghe, è lo specchio di una classe dirigente che non ha una minima idea di quali siano le priorità per lo sviluppo di un paese. Ed è una critica indirizzata soprattutto a quella che si definisce “opposizione responsabile” e che oggi si arrocca su un tema di rilevanza minima, a meno che non lo si legga con la vecchia ed inutile lente dell’antiberlusconismo.